Sigari
PICCOLO DECALOGO PER IL VOSTRO PIACERE:
Non esiste il sigaro migliore, esiste il sigaro che piace di più'.
Il piacere di
scegliere tra i tipi, marche, moduli diversi e' un divertimento
e un affare personale, dovete permettervelo.
Non chiedete mai: "E'
buono?"..... PROVATELO!!!!
Può' riservarvi delle gradite sorprese. E' chiaro che, se non siete esperti,
dovete rivolgervi al vostro tabaccaio di fiducia, che sarà ben felice di
aiutarvi nella scelta.
L'umidità' naturale
del sigaro deve essere pari al 13/14% del suo peso al momento di essere
fumato.
Deve pertanto essere mantenuto in una scatola umidificatrice (Humidor) nelle
seguenti condizioni:
* Temperatura: da 12° a 25°
* Umidità' relativa: da 60% a 80%
Non vi venga in mente
di poter umidificare i vostri sigari come segue:
a) mettere la scatola cosi' come e' nel frigo. Il sigaro ha bisogno di 20°C e
80% di umidità'.
Se poi il vostro sigaro ha l'involucro di plastica o di alluminio, la
differenza termica lo danneggerà irreparabilmente.
b) ammollarlo nella grappa, cognac, ect…
Non accendere il
sigaro con accendini a benzina. Solo con gas o fiammiferi.
Si raggiunge il massimo della professionalità', e del piacere, come segue:
a) spuntare il sigaro
b) accendere uno stick di cedrella
c) riscaldare il sigaro per tutta la sua lunghezza
d) attizzarlo senza aspirare,
e) aspirate e attenti a non bruciarvi con le dita con quel che rimane dello
stick
f) cominciare la fumata
Non dimenticare mai,
quando avete raggiunto il punto 6f,
di avere al lato un bel bicchiere di ... Ma questo lo lascio a voi.
Quale sia la qualità'
del vostro sigaro non infliggete il suo aroma
in chi vi sta' vicino in un locale pubblico.
Può' essere vero che una donna e' sempre una donna, ma un buon sigaro e' una
buona fumata....siate gentili e rispettosi, tutti ve ne saranno grati.
Di solito, viene
suggerito, che il sigaro deve essere fumato
con il liquore A piuttosto che B, ect.
Ricordate sempre che la libertà' e' amica di Epicuro
e la soggettività' e' appannaggio del fumatore come del buongustaio.
Quindi fate un po' come vi pare,. l'essenziale e' fumare.
Affidatevi sempre al
vostro tabaccaio di fiducia.
Sapra' guidarvi e assistervi affinché' possiate prolungare il vostro piacere
nel
DUE PAROLE SUGLI EFFETTI DELLA
UMIDIFICAZIONE
Facciamo un paragone: un Refosco Cru
'95 deve essere messo
in una caraffa per qualche ora affinché si ossigeni
in modo che possa esprimere al meglio le sue qualità'.
L'UMIDIFICAZIONE
RAPPRESENTA L'OSSIGENAZIONE DEL SIGARO
L'umidità'
dilata la struttura, accresce il tiraggio, perfeziona il suo sapore.
RICORDATE
il sigaro importante e' definito "di fumo lento" cioè va assaporato - non ingoiato - come un buon vino.
La pianta del tabacco si chiama
Nicotiana tabacum: è universalmente riconosciuto che le piante di
tabacco cubano sono le migliori in assoluto, tant’è che Cuba vende
all’estero i semi di tale piante.
A questo punto le foglie di tabacco sono pronte per essere arrotolate a mano dagli abili maestri torcedores. All’interno di un sigaro Il sigaro stesso all’apparenza
risulta un semplice processo produttivo, in realtà è il prodotto di una
serie complessa di operazioni di scelta delle foglie, di taglio e di
arrotolamento.
Le foglie di tabacco sono generalmente classificate in 4 tonalità:
Il colore della foglia esterna non ha
nulla a che fare con la forza del sigaro, anzi generalmente un sigaro
chiarissimo produce una fumata fortissima, per contro un sigaro di colore
maduro può produrre una fumata leggera. Classi di sigari I sigari si possono dividere a
seconda delle dimensioni e della forma. La scelta del sigaro La ricerca del sigaro
perfetto può essere lunga, a volte per alcuni non finisce mai. Il tabacco delle isole dei Caraibi
cresce e viene lavorato in aree geografiche caratterizzate da un microclima
particolare.
Viene indicata una u.r. % del 72% in quanto tale valore consente ai sigari di mantenere il loro grado di umidità naturale che è pari ad un contenuto di acqua del 13-14% del peso. Cosa succede se:
Curiosità : Quanto dura la vita di un sigaro? Taglio ed accensione del sigaro Il sigaro si divide in tre parti: la
testa, il corpo e il piede.
Una volta rimossa la perilla si
procede all’accensione del sigaro. |
La storia:
Tutto ha
origine con lo sbarco di Cristoforo Colombo a Cuba intorno al 1492: egli fu
colpito dai rituali religiosi praticati dagli indigeni, essi gustavano l’aroma e
il sapore prodotto dalla combustione di alcune foglie che venivano accuratamente
arrotolate a forma di tubo. Il fumo veniva offerto alle divinità, ma i presenti
alla cerimonia potevano inalarlo attraverso uno strano strumento, il tabaco.
Le foglie che venivano bruciate erano già conosciute in Europa a quel tempo,
solo che venivano utilizzate come pianta medicinale per usi terapeutici; in
seguito gli spagnoli incominciarono a importare quelle foglie a forma di tubo:
erano i primi sigari, di manifattura molto primordiale, ad essere esportati
verso l’Europa.
Cominciò così la lenta ma costante diffusione dei sigari nel Vecchio mondo.
La Spagna assunse il dominio dell'isola di Cuba nel 1511 e nel 1515 divenne la
base per le sue conquiste nelle Americhe. Inoltre, schiavi africani vennero
portati nell'isola per incrementare lo sviluppo della coltivazione della canna
da zucchero, un importante fonte di denaro per i conquistatori. In poco tempo,
l'uso di fumare le foglie secche si sparse tra i nativi, gli schiavi, i
conquistatori e i marinai, favorendo così l'espansione del tabacco in tutto il
mondo.
Nel 1614, la corona spagnola autorizzò la CASA DE CONTRACTACION DE LA HABANA
allo sviluppo della produzione del tabacco in Cuba. In Spagna, la maggior parte
del tabacco era da "fiuto" e solo una piccola parte era riservata alla
produzione di sigari nella città di Siviglia. Comunque, Cuba aveva una
produzione propria con la quale dovette presto far fronte alla crescente
richiesta di sigari da parte delle capitali europee che richiedevano una qualità
pari a quella dei sigari prodotti dagli spagnoli.
L’anno chiave della produzione di sigari a Cuba fu il 1817 allorquando Re
Ferdinando VII di Spagna pose fine al monopolio sull'industria del tabacco da
parte del governo coloniale dando così l'opportunità alle compagnie private di
iniziare a produrre e vendere sigari cubani.
Dopo il 1855, con la nascita delle fabbriche di sigari in Inghilterra e Stati
Uniti (che importavano foglie di tabacco cubano), l’esportazione di sigari
cubani subì un rallentamento.
Nel 1898, quando la guerra tra Spagna e America pose Cuba sotto il controllo
degli Stati Uniti, le società americane iniziarono a controllare le industrie
dell'isola, includendo il commercio dei sigari. L'esplosivo sviluppo
dell'industria del sigaro dopo l'inizio del nuovo secolo, portò all'istituzione
del "Cuban Warranty Seal" (Sigillo di Garanzia di Cuba) nel 1912 per cercare di
fermare ed equilibrare la proliferazione di marche, stili e misure. Nel 1920,
l'introduzione di una macchina produttrice di sigari nella fabbrica Por
Larranaga portò ad una crisi nell'industria poiché gli arrotolatori (i famosi
torcedor) videro il loro lavoro minacciato. Un boicottaggio alla macchina fece
sì che essa fu rimossa dal 1937 al 1950, ma le compagnie americane interessate
in questa tecnologia e in quella tradizionale dei sigari arrotolati a mano
cominciarono ad importare negli U.S.A. grandi quantità di foglie cubane per
produrre sigari propri. Questi sigari, fatti interamente di tabacco cubano,
furono conosciuti come "Clear Havanas".
Altra data importante fu il 1959, anno in cui la Rivoluzione cambiò la
situazione politica a Cuba e l'industria del tabacco fu nazionalizzata.
Nel 1960 fu fondata la CUBATABACO ed il numero di marche diminuì da 960 a meno
di 40. Nel 1980, le marche minori furono scartate e 31 rimasero in produzione
come "sigari di stato". Nessuna nuova marca fu introdotta tra il 1968 e il 1991
mentre nuove marche per l'esportazione furono introdotte solo nel 1996.
Tuttavia, per migliorare e rendere più efficiente e capillare la distribuzione
dei sigari nel mondo (ad eccezione degli Stati Uniti), nel 1994 fu creata una
nuova Società, la HABANOS S.A., che è riuscita a portare i sigari cubani dalla
vecchia tabaccheria londinese alla più remota isola del Pacifico. Essa ha anche
introdotto sul mercato una propria rete di vendita, la "Casa del Habano": una
serie di boutique di alto livello e qualità per esporre, vendere e degustare gli
Habanos, i famosi sigari di Cuba.
Tabaccheria Niccoli
Firenze
Via Luca Signorelli, 30 - 50142
niccoli@tele2.it